In breve In breve
Bunji Koizumi (8° Dan), Shi-han (1886-1964) Il Judo, così come noi lo conosciamo, è
l'evoluzione di una tecnica di combattimento più antica : il Jujitsu. ![]() La prima volta che appare su di un testo un riferimento al Jujitsu ( la parola Yawara ) si trova in un racconto riferito al Sumo, datato approssimativamente nella seconda metà dell'XI secolo. Le circostanze che contribuirono alla nascita del Jujitsu, sono sicuramente da ricercarsi nella necessità di difendersi senza l'uso delle armi e quindi sono sostanzialmente due i motivi che hanno portato alla creazione di questa tecnica:
Così da questi fondamenti nasce la necessità di ricercare un buon sistema per difendersi a mani nude che porterà alla creazione e lo sviluppo del Jujitsu e di altre tecniche di combattimento. La successiva evoluzione del Jujitsu da Justu, parola che può essere tradotta come metodo, arte o tecnica, in Do, parola che indica la via verso il risultato più spirituale che pratico, la dobbiamo ad un giovane studente di Tokyo, Jigoro Kano. Il professor Kano nacque nel 1860 vicino a Kobe, di fisico debole e troppo fiero per sottomettersi alla brutalità dei compagni più forti, sentì parlare del Jujitsu, metodo che serviva per combattere anche contro avversari più forti, così decise di apprendere tale tecnica. Incontrò diversi maestri che lo iniziarono al Jujitsu, e dopo alcuni anni di apprendimento, fondò una sua scuola chiamata Kodokan e cominciò ad insegnare il proprio metodo chiamato Judo. Kano allora aveva 23 anni. Dice Kano:
In queste poche parole del professore Kano è spiegato chiaramente il principio che lo ha spinto a creare il Judo e la sua scuola il Kodokan. La definitiva supremazia sulle altre scuole di Jujitsu venne quando, sotto gli auspici del capo della polizia metropolitana, fu indetto un torneo tra le due scuole. Il Kodokan vinse tutti i combattimenti tranne due finiti in parità. (Estratto da : Kodokan judo, edizioni Mondadori) Torna all'inizio Jigoro KANONel 1870 giunse a Tokyo dalla cittadina di provincia Hyogo, ove risiedeva con la sua famiglia, il giovinetto Jigoro Kano per continuare la sua formazione scolastica in Istituti d'Istruzione della Capitale. Essendo di piccola statura, e desiderando di irrobustirsi nel fisico piuttosto gracile praticò intensamente l'educazione fisica ed alcuni sport occidentali, fra cui il baseball. ![]() Successivamente, dal 1877, anche per rintuzzare
la rudezza dei suoi compagni di scuola, si interessò alle "arti
marziali" e, seppur disapprovato dai familiari, prese lezioni di
"ju-jutsu" alla Tenjin Shinyo-ryu (Ryu: scuola) con i maestri Iso e
H. Fukuda dai quali apprese i segreti del randori e dei kata. Al
tempo stesso fu guidato dal maestro I. Ihikubo della Kito-ryu che
insegnava uno stile di ju-jutsu del tutto diverso. Inoltre il
giovane Kano fece approfonditi studi su antichi testi di
insegnamento (densho) di molte antiche Scuole di ju-jutsu. Dapprima il dojo di Kano era di soli 12 tatami e si trovava in una saletta del tempio shintoista Eishoji sito nel quartiere Shimoya di Tokyo. Le tecniche che Kano prese a base per il suo metodo traggono origine principalmente dai Kata tradizionali della Scuola Kito-ryu. Molte altre tecniche di Judo furono modificate e affinate da quelle che in origine appartenevano alla Scuola Jujutsu Kito-ryu e Tenjin Shinku-ryu; ma l'intima essenza del Judo, che faceva convergere forza e grazia, fu un concetto che Jigoro Kano sviluppò a poco a poco con una ricerca razionale e con metodo scientifico. Inoltre Kano si rese conto che i moderni atteggiamenti sociali potevano svilupparsi ulteriormente con la pratica del Judo. ![]() Nel 1882 la Scuola dei Pari diede vita ad un
corso di Judo sotto la guida del Professor Kano. Ben presto il
Ministero della Istruzione cominciò a prendere in considerazione i
meriti delle varie Scuole di Jujutsu con animo disposto ad inserirlo
fra le materie di studio accanto alla educazione fisica. Gli apporti
di Kano alla materia furono riconosciuti validi e probanti dalle
autorità scolastiche superiori, e l'insegnamento del "metodo Kano"
cominciò ad aver vita all'Accademia Navale e nelle Universita di
Tokyo e di Keio. Kano fu inoltre incaricato di condurre uno studio
sulle tecniche di insegnamento in uso negli altri Paesi e quando
tornò dall'estero nel 1891 era imminente la guerra Cina-Giappone
(1896). Torna all'inizio Sviluppo del KodokanNel 1934 fu costruito a Suidobashi (suburbio di Tokyo) un moderno e grande edificio che presto divenne la "mecca" del Judo di tutto il mondo. Sembrava che questo sport avesse raggiunto l'apice della diffusione. ![]() Nel 1938 il Giappone inviò il prof. Kano al Cairo
perchè rappresentasse la sua Nazione al 12° Convegno Generale del
Comitato Olimpico Internazionale. La partecipazione ebbe grande
successo e fu approvata la proposta di far svolgere i prossimi
Giuochi Olimpici a Tokyo. Appena il Giappone fu mobilitato per la Seconda Guerra Mondiale gli studenti furono arruolati in gran numero nell'esercito. II Ministero per il Benessere organizzo una sezione di Arti marziali e il Judo fu usato come tecnica di combattimento. Di nuovo l'arte usci dai dojo per l'applicazione sui campi di battaglia. Gli atteggiamenti militaristici pervasero il Paese e il Judo divenne materia di studio richiesta per i maschi dalla Scuola elementare fino all'Università. Oggi, in tutto il mondo dov'è diventato tanto popolare, il Judo sta a indicare l'arte del Kodokan. Inteso come "mezzo" della flessibilita, e non come "pratica" dell'antico Ju-jutsu, esercitato da uomini, donne e ragazzi il Judo viene considerato quale miglior mezzo per un'efficiente utilizzazione dell'energia mentale e fisica, nonche quale miglior metodo di cultura fisica e di difesa personale. Le tendenze nelle varie provincie, ed in particolare tra l'Ovest e l'Est, differiscono leggermente, non nella tecnica. ma nello spirito che le anima (la vittoria in campionato per gli uni, la tecnica e la sviluppo della personalita per gli altri). II maestro Kano utilizzò questa tendenza per assicurare l'evoluzione del Judo, organizzando ogni anno competizioni tra Rossi e Bianchi (Est ed Ovest), la cui tradizione è ancora viva. Si comprendono meglio queste tendenze conoscendo a fonda la storia del Giappone. ![]() Per diversi secoli, fino alla data relativamente
recente del 1853, il Giappone fu diviso in due clan ugualmente
potenti, che si dilaniarono in lotte sanguinose. II clan dell'Ovest
era composto di uomini rudi, guerrieri, montanari; rappresentava
l'antica civilta per i contatti avuti con la Cina nel periodo della
sua piena decadenza. L'Est pur rispettando le tradizioni, era più
liberale e, non trascurando l'influsso europeo, rappresentava
l'avvenire del Giappone. La sua vittoria apri l'era del progresso ed
oggi è divenuta la parte del Giappone più avanzata culturalmente ed
industrialmente. Kyoto, che ha avuto la fortuna di essere
risparmiata dall'ultima guerra, resta la città ricca di ricordi del
passato; i suoi antichi templi ed i suoi palazzi sono gelosamente
conservati dal Governo. Poi i suoi membri, in ossequio all'antica rivalita, accarezzarono l'idea di vincere it Kodokan in campionato. Essendo l'Est invincibile nel Tachi-Waza (lotta in piedi) l'Ovest si specializzò nel Ne-Waza (lotta a terra) e lo dimostra il fatto che i vecchi campioni dell'Ovest sono tutti specialisti di lotta a terra. Ben presto, con l'aiuto di tattiche che sfruttavano le debolezze del regolamento (blocco sistematico, combattimento soltanto a terra, ecc.) Kyoto ottenne molte vittorie rimarchevoli. Da questa epoca datano i regolamenti destinati a conservare lo spirito e l'avvenire del Judo come la proibizione di simulare una proiezione al solo scopo di condurre l'avversario a terra. Torna all'inizio Istituzione del Go-KyoII Kodokan è ancor oggi considerato il centro mondiale del Judo. II suo presidente, Risei Kano figlio di Jigoro Kano, è a capo anche della Federazione Judoistica Giapponese. Risei Kano studiò il Judo sin dalla piè tenera età sotto la direzione del padre. La sua estesissima cultura, il suo senso politico, affiancato da una sincerità al servizio del Judo, è apprezzato dai judoisti di tutto il mondo. ![]() Le classificazioni del Judo in Giappone si basano su più di 1.000 anni di esperienza e sugli studi del maestro Kano aiutato dai suoi allievi. In seguito a gravi incidenti - alle volte mortali - certe proiezioni non sono state incluse nel metodo classico di insegnamento del Judo-Kdk, e, pur non essendo formalmente proibite, la loro esecuzione è riservata a judoisti espertissimi. Fra esse si annoverano le tecniche di Yama-Arashi, Obi-Otoshi, Tawara-Gaeshi, Kani-Basami ed altre. Nel Judo, l'insegnamento, come in ogni altra disciplina, è la parte più delicata: da esso dipende la formazione e l'avvenire dell'allievo. Nel 1882 Jigoro Kano aprì il Kodokan; 13 anni dopo - 1895 - con un Comitato di allievi di alto grado stabilì il "GOKYO" o metodo di insegnamento diviso in 5 sezioni. Questa progressione di insegnamento era basata sulla lunga esperienza del Jujutsu e sui 13 anni di studi Kodokan. Nel 1920, quando le ultime scuole di Jujutsu furono assorbite dal Kodokan il maestro Kano prese una decisione che prova la sua lunghezza di vedute: annunciò che il vecchio Gokyo poteva e doveva essere migliorato. In collaborazione con i suoi allievi più esperti e con i maestri di tutte le scuole dell'epoca elaborò un nuovo Gokyo che è quello che si insegna tuttora in tutti i Dojo del mondo. La tecnica ha raggiunto un tal grado di raffinatezza e di perfezione, che fino al 2° o 3° Dan gli studenti sono considerati normali judoisti, poco più che allievi. Grazie a questo insegnamento, e probabilmente grazie anche ai numerosi esempi degli esperti, un allievo di media levatura può ottenere la qualifica di Sho-dan (cintura nera) dopo un solo anno di pratica. La grande maggioranza delle Cinture nere 1° Dan è composta dl giovanissimi judokas di 14-16 anni; sono anche assai numerosi i 4° e 5° Dan di 20-21 anni, frequenti i 6° Dan con meno di 25 anni. La Federazione Giapponese, che raggruppa tutte le associazioni di Cinture Nere del Giappone, è stata fondata nel 1949 ed ha sede presso il Kodokan. Torna all'inizio L'origine dell'ideogramma JUL'ideogramma "JU" ha, fin da tempi molto remoti,
una vasta letteratura di interpretazione che si riallaccia dalle
teorie del Taoismo a quelle dl famosi strateghi militari cinesi dl
quei tempi. Molte "spiegazioni", che appaiono anche in documenti di
antiche Scuole di jujutsu per la formazione dei samurai al servizio
dei Daimyo delle varie epoche, sembrano astratte o esagerate, ma il
panorama generale che se ne deduce è che la spiegazione del "JU" è
basata su tecniche concrete, e su cio è basato anche il pensiero del
prof. Jigoro Kano, ideatore e creatore del Metodo JUDO. ![]() Mentre le varie "arti marziali" dei samurai
prendevano generalmente il nome dal mezzo, dall'arma usata, per il
"jujutsu" ne fu fatta una eccezione. Le varie Scuole vollero
introdurre il termine "JU" nel nome delle loro arti per sottolineare
che tutte le buone tecniche erano basate sul principio che "la
gentilezza può controllare la forza . "JU" si può anche riferire a
una giovane pianta: esprimere la pieghevolezza di un giovane albero
che non teme che i suol rami possano rompersi. La parola jujutsu,
allora, puo essere interpretata come un gruppo di tecniche che sono
morbide, sottomesse, gentili. Inoltre, questo può essere
meglio capito se "ju" e pensato come opposto di "duro". I concetti del laoismo, il Libro dei cambiamenti
(Yi-King) e il principio del "positivo" e del "negativo" della
filosofia cinese ebbero una considerevole influenza sui praticanti il
Jujutsu nel perlodo Edo (dall'inizio del XVII secolo alla meta del
XIX). E ciò risulta dagli archivi delle varie Scuole. Torna all'inizio |